Un breve profilo: Nato a Napoli nel 1974, laureato in Giurisprudenza, sposato con Cristiana. Dal 2006 è presidente del Consiglio comunale di Napoli. Dal 2001 (quando fu il candidato più votato) al 2006 è stato consigliere comunale dei Democratici di Sinistra, sempre a Napoli. Nella sua esperienza istituzionale, anche se con ruoli diversi, ha continuato a praticare un’ispirazione – nata quando ero ancora a scuola, nel movimento degli studenti contro la camorra -: quella di tenere insieme la passione per la politica, l’impegno per i diritti civili, il lavoro per promuovere i giovani in tutti i campi, rimuovendo il blocco (gerontocrazia) che ancora impedisce a tante persone sotto i quaranta anni di affermare la propria creatività e competenza, in politica come nella cultura e nelle professioni. Attualmente collabora presso la cattedra di diritto degli enti locali.
- Introduce il dott. Leonardo Impegno
Con l'approvazione delle liste da parte della direzione nazionale del Partito Democratico, sono candidato ufficialmente al Parlamento al nono posto della lista che ha come collegio elettorale Campania 1.
In primis voglio ringraziare da subito tutti gli elettori che con le Primarie mi hanno dato la loro fiducia; con questa posizione, infatti, in caso di vittoria del centrosinistra la mia elezione sarebbe quasi certa. E' una possibilità importante per me e per il territorio determinata dalla scelta del Partito Democratico di effettuare le primarie per i parlamentari.
Uno strumento generoso che ha conferito ai cittadini la possibilità di incidere concretamente a fronte di una legge elettorale che li ha resi sudditi e privi della facoltà di esprimere la preferenza. Grazie alle primarie le liste del Partito Democratico fanno ora segnare risultati ottimi in termini di rinnovamento.
- Quale priorità darà alla sua politica?
Credo che la politica debba fare uno sforzo di adesione alla realtà occupandosi dei problemi concreti della gente. Penso alla difesa del lavoro che ancora c'è e alla creazione di nuovi posti, elemento centrale del programma del Partito Democratico.
In Campania il tasso di disoccupazione cresce con ritmi preoccupanti – è passato dal 12,3 % del 2009 al 14,4 di quest’anno – si accompagnano seri processi di desertificazione industriale, testimoniati dal numero delle aziende in crisi e da migliaia di lavoratori coinvolti in cassa integrazione e in mobilità, che sono oltre 21 mila (Fiat Pomigliano, indotto auto Pratola-Serra, Firema, Fincantieri, Tirrenia, Trenitalia, Eutelia, Irisbus, Selfin, Sanità privata e Telecom solo per citarne qualcuna).
- Il sistema sanitario campano e nazionale
Altro tema che ritengo prioritario è la salvaguardia del servizio sanitario. Certamente, come ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è corretto ripensare ad un servizio sanitario Nazionale strutturandolo in modo tale che chi ha un reddito più alto sostenga maggiormente i costi.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, il servizio sanitario deve rimanere pubblico e prestare la massima attenzione ai settori più deboli della società, primi fra tutti bambini, anziani e diversamente abili.
In particolare poi il Sistema Sanitario Campano è sempre stato sotto finanziato, i criteri utilizzati per il riparto del fondo nazionale più che dell’età media non tengono conto delle aspettative di vita, il cui indice, per ragioni di contesto, in Campania è più basso che altrove. Anche in questo campo stiamo assistendo ad emergenze, dovute solo in parte all’assenza di risorse ed è chiaro che riforme senza risorse sono destinate a essere illusioni.
- I trasporti pubblici e le infrastrutture collegate
C'è poi il tema delle infrastrutture su cui da sempre la Campania ed il Sud è in sofferenza. Da una parte va garantito il completamento della metropolitana regionale, opera fondamentale e da troppi anni attesa. Dall'altra è necessario invertire la tendenza all'impoverimento del trasporto pubblico che colpisce pendolari e studenti generando disagi di vario genere e contribuendo non poco ad accrescere l'isolamento della Campania.
L’ultima manovra correttiva del Governo per il biennio 2010-2011 ha tagliato circa 3,5 miliardi di euro nel trasporto locale in Italia. Si tratta di una riduzione senza risorse a disposizione delle Regioni in materia di bus, metro e ferrovie locali. La nostra dovrà fare a meno di circa 420 milioni di euro. A farne le spese sono state innanzitutto le fasce sociali più deboli. Ci vuole un cambio di tendenza.
- Il tema della Scuola, dell’Università e della Ricerca
Non dimentico infine il tema della scuola e della cultura. Troppo spesso visti come settori privilegiati per effettuare tagli di spesa, sono invece ambiti in cui occorre investire per la crescita dei cittadini anche perché, opportunamente gestiti, possono generare ricchezza.
L’Italia ha un primato negativo in Europa: 2 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni non sono né a scuola, né al lavoro. I livelli di istruzione della popolazione italiana sono troppo bassi: soltanto un italiano su dieci ha la laurea e meno di uno su due ha il diploma. Nel Mezzogiorno, il divario con gli altri paesi europei ha dimensioni ancora più imbarazzanti. Anche qui ci vuole un cambio di tendenza.
- per il turismo e cultura
Il rilancio del settore turistico non puo’ prescindere da una necessaria legge di riordino e ridisegno degli enti di promozione. E’ indispensabile il coinvolgimento degli attori locali e delle imprese nella promozione turistica. Il ritorno ad un ministero specifico è indispensabile.
- infine che “impegno” assicura ai suoi elettori?
A tutti vorrei dire che assicuro impegno, serietà e lavoro in questa campagna elettorale e se fossi eletto deputato. Non credo sia più stagione di promesse, da anni ne abbiamo sentite troppe dai leader nazionali ma anche da chi rappresentava il nostro territorio a Roma. è tempo di voltare pagina e possiamo farlo insieme
Angelo Cirillo