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Ztl, Riviera di Chiaia al collasso, super traffico e polveri sottili

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Caos nelle ore di punta con il nuovo provvedimento. E ci sono i furbi  che trovano il modo di aggirare il dispositivo
di CRISTINA ZAGARIA - La Repubblica Napoli

ORE 8: la Riviera di Chiaia va in tilt, esplode piazza Sannazaro, la corsia che corre verso est è intasata di auto. Nella trappola anche i bus e qualche taxi. Dopo mezz'ora scatta la Ztl e verso le 10 il traffico si decongestiona. Ma si tratta solo di una lunga pausa. Alle 14 i varchi si aprono. Ore 17.30: la Riviera di Chiaia si blocca di nuovo (fino a sera), ma nel senso opposto, da piazza Municipio a Piedigrotta. Tempo di percorrenza medio da piazza San Pasquale al tunnel che va verso Fuorigrotta: 45 minuti.

Tempi folli, in una strada che si trasforma in incubo, tra smog, clacson, motori accesi e gli scooter che salgono sui marciapiedi e cercano di infilarsi in qualsiasi interstizio possibile.

Al primo giorno di Ztl "leggera" (con l'orario ridotto solo al mattino 8.30-14) la Riviera collassa nei due orari di punta, quando i cittadini vanno al lavoro e al ritorno. Problemi per le code anche nella galleria Vittoria. In cui le auto sono rimaste in fila anche per 20 minuti. A non aiutare la Ztl ridotta il tempo. Infatti l'acquazzone del mattino e i nuvoloni che hanno sovrastato Napoli tutta la giornata hanno portato molti utenti a lasciare a casa gli scooter e a prendere l'auto.

Preoccupati ed arrabbiati i residenti della Riviera di Chiaia. "Tutte le macchine che prima percorrevano via Caracciolo e via Partenope nelle ore di lavoro ma soprattutto durante la movida, nel percorso est-ovest e viceversa ora si riversano lungo la Riviera, ridotta ad un'autostrada perennemente intasata", sintetizza Liliana de Martino, del comitato "Riviera". A preoccupare i residenti è l'emissione di polveri sottili.

"Alla polvere e a rumori provenienti dai cantieri già dalle 6 del mattino ora si aggiungere smog, sirene, gas di scarico. È il prezzo da pagare per il sindaco per farsi fotografare in bici pensando di passare alla storia per aver liberato il lungomare dalle auto" incalzano i rappresentanti del comitato, che chiedono all'assessore alla Mobilità, Anna Donati, un incontro e soprattutto di "far istallare ad horas delle centraline per il rilevamento dell'inquinamento acustico ed atmosferico e rendere pubblici ogni giorno sulla stampa i dati di un monitoraggio trasparente che alleggerisca le preoccupazioni sui possibili danni alla salute".

E intanto proprio mentre la Ztl si alleggerisce, con i divieti limitati solo al mattino, i presidi della polizia municipale si allentano e i furbi trovano nuove vie di fuga per aggirare la Ztl.

La falla più vistosa al provvedimento è Monte di Dio. Quando si arriva a piazza Municipio, invece di girare per via Acton si prosegue dritto, si arriva in piazza Trieste e Trento, via Gennaro Serra, Monte di Dio, vicoletti, fino ad arrivare alle rampe che aggirano piazza Plebiscito ed ecco che con un giro di circa (10 minuti massimo) si è a Santa Lucia e all'interno della Ztl. Non è una scorciatoia diretta, ma è una strada che in molti usano per arrivare in via Chiatamone e quindi a Chiaia. In altre parole per bucare la Ztl.

Seconda falla: se al mattino un'auto autorizzata entra nella Ztl dal varco di piazza Sannazaro (o genericamente negli orari di apertura dei varchi) e percorre viale Gramsci, la seconda traversa a destra, prima dell'ambasciata americana, è via Tommaso Campanella. All'ingresso della strada la segnaletica è coperta da una busta, se l'automobilista svolta si ritrova al centro dell'isola pedonale di via Caracciolo tra passanti e ciclisti. Nessun segnale o barriera avvisano del divieto.

Stentano infine a partire sia la preferenziale di via Acton, nonostante la presenza degli ausiliari del traffico che registrano le targhe dei trasgressori e il parcheggio di Viale Dohrn, ieri mattina semivuoto.

15 maggio 2012 tratto da La Repubblica Napoli

 

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